Halloween ad ASISDIS
Benedetta Latini, SCU Bolivia 2022
Sta iniziando l’ultima settimana di ottobre e la terapista del centro Asisdis – Asociacion de Inclusion para Personas con Discapasidad – dove stiamo svolgendo il servizio civile, ci dice che bisogna iniziare i preparativi per la festa di Halloween. Con tutto questo anticipo? A quanto pare la festa è molto sentita e ci dice che ha bisogno del nostro aiuto per nuove idee. Inizia la ricerca su internet di lavoretti vari, realizzabili con materiale riciclato e da manine goffe e impacciate.
Il giorno dopo ci presentiamo al centro con alcune bottiglie d’acqua da 3 e 10 litri, suscitando un forte stupore nei bambini, abituati a bere soltanto bevande gassose e/o zuccherate. Così iniziamo a creare mostri, fantasmi, vampiri e qualsiasi altra cosa terrificante venga in mente ai bambini. Gli facciamo maneggiare carta, plastica, matite e forbici. Devono unire dei puntini, tagliare lungo le linee, disegnare occhi e bocca, tutti compiti semplici e che riescono a svolgere, più o meno, in autonomia. Forse non sono stati abituati a lavorare così o forse reagiscono sempre in questo modo, ma vedere i vari mostri che prendono forma sotto i loro occhi li rende così entusiasti e soddisfatti del loro lavoro! Anche i più vivaci, persino quelli che di solito non riescono a stare seduti per più di un minuto, sono fermi sulla loro sediolina, concentrati a seguire le nostre indicazioni e allo stesso tempo a dare libero sfogo alla loro creatività per tirare fuori una figura che faccia paura. Ad ogni mostro concluso le emozioni sono alle stelle. Jordan, uno dei più piccoli, continua a correre per la stanza e sventolare il suo pipistrello urlando a tutti: “Mira lo que he hecho!”
Nei giorni seguenti continua la preparazione di addobbi, cartelloni e maschere terrificanti e ogni giorno i bambini sono sempre più collaborativi e volenterosi di mettersi all’opera, proponendo alternative e cercando di fare sempre un lavoro migliore del giorno precedente.
Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato! Iniziamo ad attaccare tutte le loro opere e alla fine il centro è così decorato da sembrare uscito da un film. Viene poi il momento di truccarsi e i bambini hanno acquisito così tanta sicurezza nelle loro capacità da voler fare dei make-up terrificanti senza l’aiuto dei grandi. Prendono specchi e matite e iniziano a trasferire sulle loro facce tutto quello che avevano creato con carta e plastica. Ne escono fuori dei capolavori, un po’ storti e sbaffati, così meravigliosamente imperfetti! L’entusiasmo è incontenibile, sono così felici di essere gli autori di tutto quel terrore che li circonda che neanche le caramelle e i dolciumi vari li distolgono dalla contemplazione e dalla rivendicazione di proprietà delle loro creazioni.
La giornata è terminata, è il momento di staccare tutto. Osservo quei lavoretti, sono così brutti. Occhi incrociati, bocca al posto delle orecchie, colla che fuoriesce da tutte le parti, pezzi mancanti e parti aggiunte. Non sono come i lavoretti precisi trovati su internet, ma mentre li guardo ripenso agli occhi soddisfatti e felici dei bambini. Osservo quei lavoretti… sono così belli!
Il giorno dopo ci presentiamo al centro con alcune bottiglie d’acqua da 3 e 10 litri, suscitando un forte stupore nei bambini, abituati a bere soltanto bevande gassose e/o zuccherate. Così iniziamo a creare mostri, fantasmi, vampiri e qualsiasi altra cosa terrificante venga in mente ai bambini. Gli facciamo maneggiare carta, plastica, matite e forbici. Devono unire dei puntini, tagliare lungo le linee, disegnare occhi e bocca, tutti compiti semplici e che riescono a svolgere, più o meno, in autonomia. Forse non sono stati abituati a lavorare così o forse reagiscono sempre in questo modo, ma vedere i vari mostri che prendono forma sotto i loro occhi li rende così entusiasti e soddisfatti del loro lavoro! Anche i più vivaci, persino quelli che di solito non riescono a stare seduti per più di un minuto, sono fermi sulla loro sediolina, concentrati a seguire le nostre indicazioni e allo stesso tempo a dare libero sfogo alla loro creatività per tirare fuori una figura che faccia paura. Ad ogni mostro concluso le emozioni sono alle stelle. Jordan, uno dei più piccoli, continua a correre per la stanza e sventolare il suo pipistrello urlando a tutti: “Mira lo que he hecho!”
Nei giorni seguenti continua la preparazione di addobbi, cartelloni e maschere terrificanti e ogni giorno i bambini sono sempre più collaborativi e volenterosi di mettersi all’opera, proponendo alternative e cercando di fare sempre un lavoro migliore del giorno precedente.
Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato! Iniziamo ad attaccare tutte le loro opere e alla fine il centro è così decorato da sembrare uscito da un film. Viene poi il momento di truccarsi e i bambini hanno acquisito così tanta sicurezza nelle loro capacità da voler fare dei make-up terrificanti senza l’aiuto dei grandi. Prendono specchi e matite e iniziano a trasferire sulle loro facce tutto quello che avevano creato con carta e plastica. Ne escono fuori dei capolavori, un po’ storti e sbaffati, così meravigliosamente imperfetti! L’entusiasmo è incontenibile, sono così felici di essere gli autori di tutto quel terrore che li circonda che neanche le caramelle e i dolciumi vari li distolgono dalla contemplazione e dalla rivendicazione di proprietà delle loro creazioni.
La giornata è terminata, è il momento di staccare tutto. Osservo quei lavoretti, sono così brutti. Occhi incrociati, bocca al posto delle orecchie, colla che fuoriesce da tutte le parti, pezzi mancanti e parti aggiunte. Non sono come i lavoretti precisi trovati su internet, ma mentre li guardo ripenso agli occhi soddisfatti e felici dei bambini. Osservo quei lavoretti… sono così belli!
Benedetta, operatrice volontari in Bolivia 2022