Cure alternative

di Mangraviti Edith

Una delle prime cose che le persone che sono già state in Sud America ti dicono prima della partenza è che, prima o dopo, avrai problemi intestinali. Che sia l’alimentazione tanto diversa da quella a cui siamo abituati noi italiani, o che sia l’acqua del rubinetto che per quanto tu possa cercare di evitare di bere, prima o poi ti capiterà, mal di stomaco e Co. verranno a bussare insistentemente alla tua porta. E in effetti così è stato! Mi sono svegliata una mattina con una sensazione di malessere generale che partiva dallo stomaco, a dispetto di tutte le boccette di fermenti lattici che ti avevano assicurato avrebbero aiutato. Purtroppo quella mattina avevamo in programma la visita al progetto BROT a San Gabriel, una piccola e carina cittadina che dista da Ibarra circa un’ora e mezza di macchina. Quindi nonostante la giornata non fosse iniziata nel migliore dei modi, decido di ignorare del tutto il mio stomaco e salgo eroicamente in macchina, pur dubitando della mia decisione. Il piano della giornata consisteva nel visitare gli orti delle persone che rientravano del progetto. Una cosa che ho potuto notare in questo primo mese in Ecuador è che gli ecuadoriani sono molto ospitali e spesso ti offrono cibo o bibite quando li vai a visitare. Questa volta però non ero proprio nelle condizioni di ingoiare qualcosa e quindi sono stata costretta ad ammettere che qualcosa che avevo mangiato o bevuto non mi aveva fatto proprio bene. Ma non avevo tenuto conto della saggezza delle donne con cui stavo parlando. Ognuna di loro mi ha dato un’erba diversa che, se bevuta sotto forma di tisana, mi avrebbe fatto stare meglio. Durante l’ultima visita in programma, la signora che ci ha accolto, oltre ad aggiungere un’altra erba officinale al mazzetto che già avevo in mano, si è anche offerta di prepararmi la tisana. Quindi, mentre i miei compagni si erano gustati un piatto molto invitante di formaggio e marmellata fatti in casa, io mi preparavo a bere una bella tazza di tisana fumante in un giorno di sole in Ecuador. Eppure è stata un incanto! Non solo era buona, ma ha avuto un effetto quasi immediato. Mi sono sentita subito meglio e mi ha dato anche l’energia che mi mancava dopo aver passato più di 12 ore senza ingerire niente! Questa è stata la mia prima esperienza con le erbe medicinali e mi ha fatto riflettere molto sulle conoscenze che nel nostro mondo si stanno perdendo. Mi ha fatto pensare a quanto la Natura ci dia tutto quello di cui abbiamo bisogno, a quanto questi saperi vengono conservati solamente nei posti e dalle persone che continuano a mantenere un contatto autentico con la Terra e a quanto sarebbe importante che venissero tramandati. Saremmo infinitamente più poveri se questa parte della conoscenza umana andasse perduta. Mi trovo in un continente che ha la più grande farmacia del  mondo, la Foresta Amazzonica, che non ha rivali per numero di composti medicinali offerti, e vedo come un privilegio il fatto di essere qui e di avere la possibilità di imparare a scoprirla e conoscerla.

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