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Aymàra: il passato guarda avanti

Floriana, SCU Bolivia 2022

E’ trascorso davvero poco tempo da quando sono arrivata in questo piccolo pueblo. Mi sono sempre
chiesta come sarebbe stato e adesso finalmente ci sono dentro.
Sono partita senza aspettative, solo con grande curiosità e bisogno di andare oltre i miei confini sia
fisici che spirituali, portare alla luce lati nascosti di me e arricchirmi di quanto più sorrisi possibili
per poi donarne altrettanti.
Quello che ho vissuto in questi primi mesi qui mi sta facendo bene alla mente e al corpo.
Le persone che ho incontrato mi trattano come se fossi parte di questa grande famiglia da molto
tempo, ma nonostante ciò la sensazione prima è stata quella di inadeguatezza associata ad un forte
senso di responsabilità. Ho pensato subito “Perché? Non sarà troppo per me? Forse non merito
questa accoglienza?”
Pianti e sorrisi. Emozioni contrastanti.
Mi sono sentita piccola e piena d’affetto come la figlia minore di una sfilza di fratelli.
Il benvenuto dei primi giorni è stato contornato da un canto accogliente da parte delle abuelitas, da
amabili parole da parte del sindaco, del medico, della nostra referente Lidia nonché fondatrice del
centro educativo Taypi Warminaka che tradotto significa ‘Centro per le donne’.
Il centro offre un appoggio pratico alla comunità di Huatajata ed in particolare alle Abuelitas, le
donne anziane Ayamara. Gli Aymara sono una delle popolazioni indigene più vaste del Sud America
e vivono prevalentemente nelle vicinanze del lago Titicaca tra Perù e Bolivia, una piccola parte si
può trovare anche nel nord del Cile. Sicuramente avere a che fare con un popolo che porta avanti
anni e anni di storia densa di tradizioni, visioni e filosofie di vita così lontane dalle nostre è una
delle cose più affascinanti che possa regalarti questa esperienza. Una di queste, per me è
sicuramente la loro concezione del tempo.
Quando ero in Italia, tra articoli letti e racconti di gente che è passata da qui, ho scoperto
dell’orologio al contrario. E’ un orologio che ruota in senso antiorario e che si trova proprio sul
palazzo del parlamento boliviano. Mi è sembrato da subito molto affascinante e poco dopo ho
scoperto che dietro c’era la mente di David Choquehuanca, attuale vicepresidente della Bolivia e
filosofo del buen vivir. Questa scelta è stata centro di molte critiche qui ma, come lui stesso
afferma, non si tratta di una goliardata ma di un’azione che contiene radici ben precise che servono a
far comprendere maggiormente a questo popolo la loro identità culturale.
Perché il tempo invertito? Perché questa rappresentazione?
In contrapposizione alla nostra visione occidentale, per il popolo Aymara il futuro attende alle spalle
ed il passato guarda avanti per cui tu sei tutto ciò che hai costruito
.
Esiste il passato, esiste il presente e quindi tutto quello che è tangibile dall’essere umano. Da qui
anche una visione differente sulla memoria di avvenimenti o di legami emotivi che non potranno
mai perdersi, esattamente come la nostra storia.
E’ un concetto molto intenso e sto pensando di portare avanti questa ricerca anche se ancora sono
solo all’inizio. Mi piacerebbe scambiare riflessioni ed intervistare le persone con cui sto creando un
legame emotivo più che familiare, aspetto necessario alla mia personale visione di servizio.
Questa sarà sicuramente uno dei cammini più intensi della mia vita e uno dei buoni propositi per
questi prossimi mesi è di non perdere nemmeno un instante di tempo qui, dare valore a tutto quello
che ci circonda, compresi gli aspetti più cupi di questo Paese che ci sta segnando, e a cui già
dobbiamo tanto. Intanto qui nuovi corsi partono, nuovi progetti si pensano e nuove strade si
intravedono ed io… mi ci tuffo di testa!
Buena suerte y hasta pronto!

Floriana, in servizio presso la sede Gondwana Huatajata